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Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza: tra stereotipi da abbattere e storie di successo da seguire

L’11 febbraio si celebra la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, istituita dall’ONU nel 2015 per riconoscere il valore fondamentale del contributo femminile alla scienza e alla tecnologia. Un’occasione preziosa per accendere i riflettori sulla situazione attuale, in Europa e soprattutto in Italia.

Nel nostro Paese, sebbene le laureate superino i laureati, solo una su tre sceglie percorsi STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). In Italia, appena il 15% delle studentesse sceglie di intraprendere studi scientifici e tecnologici. Le cause? Sono molteplici: dagli stereotipi di genere, ancora fortemente radicati, alla scarsa informazione sulle opportunità, fino alla mancanza di modelli femminili di riferimento che possano ispirare le nuove generazioni.

Per questo, oggi vogliamo ascoltare le voci di chi ha intrapreso questa strada e che può raccontare le grandi opportunità e le sfide affrontate lungo il percorso. Francesca Biafora - Sr Engineering And Maintenance Manager, Gioia Lenzoni – Medical Affair Specialist, Fernanda De Vita – R&D Technician e Maria Chieregato – QA Pharma Production Specialist, sono solo alcune delle tante collaboratrici di IBSA Italy che hanno dimostrato e continuano a dimostrare con il loro impegno quanto la scienza abbia bisogno di donne e come passione, determinazione e competenza possano fare la differenza.

Cosa ti ha spinto a scegliere una carriera in ambito STEM?

Gioia Lenzoni ITA

Fernanda De Vita invece racconta che la “chiamata” è arrivata in giovane età: “sin da bambina ho sempre amato le scienze e manifestato un forte senso di curiosità verso la natura che ci circonda. I miei programmi preferiti in tv erano, infatti, quelli di divulgazione scientifica.

“L’ambito STEM rappresenta il futuro verso cui tutto il mondo si sta dirigendo, con una vasta gamma di opportunità lavorative una volta finito il percorso di studio” afferma Maria Chieregato.

Per Francesca Biafora invece sono stati gli insegnanti che ha incontrato lungo il percorso e un forte desiderio interno: “importante è stata la ferma convinzione che, sebbene potesse risultare impervia, non c’era alcun motivo perché non potessi seguire la via che ritenevo per me congeniale, quindi anche una personale…caparbietà”.

Quali sono state le difficoltà più grandi che hai incontrato lungo il percorso?

Francesca Biafora si è dovuta scontrare con un ostacolo importante: “lo scetticismo di mio padre e la percezione di cogliere spesso una perplessità negli occhi degli altri.

Fernanda De Vita ITA

Gioia Lenzoni invece ammette che: “aver iniziato con la ricerca accademica mi ha portato a molti anni di instabilità a livello lavorativo e a spostarmi da un Paese all’altro, per poi dover iniziare un’altra carriera da non più giovanissima.

Anche secondo Maria Chieregato il percorso non è così semplice: “il percorso di studi è lungo e difficile, ma è necessario per comprendere il cambiamento in modo critico e logico.

Che consiglio daresti a una giovane donna che sta pensando di intraprendere una carriera STEM?

Gioia Lenzoni darebbe la stessa risposta che darebbe a un uomo: “se è quello che volete fare, buttatevi a capofitto in questa carriera, studiate con curiosità e passione e il futuro sarà vostro. Non c’è futuro senza progresso scientifico.

Maria Chieregato ITA

Io suggerirei di prendere le distanze dagli stereotipi comuni per non farsi influenzare dai pregiudizi e di assecondare la propria attitudine senza mai tradirsi. Soprattutto suggerirei di partecipare alla rivoluzione silenziosa ma concreta che porta all’emancipazione femminile”, afferma Francesca Biafora.

Fernanda De Vita invece sostiene che la passione sia un aspetto fondamentale: “le consiglierei di farsi guidare prima di tutto dalla propria passione e dal desiderio di mettere al servizio le proprie idee per realizzare qualcosa di utile. La incoraggerei, perché una carriera STEM può offrire interessanti opportunità sia professionali ma anche di sviluppo personale.”

Quali sono le competenze o le qualità più importanti per avere successo in questo ambito?

Per Fernanda De Vita il gioco di squadra è la chiave del successo: “entusiasmo, motivazione e tenacia, sono qualità che non devono mancare, unitamente alla disponibilità ad interagire e collaborare armonicamente con i propri colleghi.

Secondo Gioia Lenzoni invece sono due le competenze fondamentali: “gli esperimenti, le scoperte, i progetti non riescono al primo colpo, e nemmeno al secondo. Serve resilienza per continuare a provarci ed avere infine successo. Ma serve anche il pensiero critico, senza in quale ogni tentativo sarebbe uguale a quello precedente.

Maria Chieregato invece è molto diretta infatti afferma che servono due fattori: “mente aperta e voglia di mettersi in gioco per affrontare i nuovi orizzonti tecnologici.

La resilienza, la determinazione e l’impegno continuo sono competenze utili. Una qualità importante è inoltre saper fare della diversità un punto di forza” replica Francesca Biafora.

Cosa ti auguri di vedere nei prossimi anni?

Francesca Biafora ITA

Fernanda De Vita ha una visione ottimista del futuro: “mi auguro che tanti professionisti e in particolare tante donne che abbiano intrapreso un percorso STEM, possano contribuire efficacemente ad incrementare le tecnologie, ampliare le conoscenze in ambito scientifico e, soprattutto, affrontare vittoriosamente le sfide che il nostro Paese si troverà ad affrontare.

Mi auguro che saranno implementate nuove tecnologie per migliorare la qualità della vita delle persone e dell’ambiente.” è il desiderio di Maria Chieregato per il prossimo futuro.

Gioia Lenzoni invece ci racconta un particolare episodio accaduto durante gli studi: “partecipavo ad un progetto Europeo e scoprii che per farlo partire una percentuale di partecipanti doveva essere di sesso femminile. Quando venni a saperlo andai subito dal mio Prof, arrabbiata come solo un giovane sa essere, e gli dissi: “mi hai scelto perché ero il miglior candidato, o perché ero una donna?” Ecco, quello che mi auguro per il futuro è che mai più nessuno debba farsi questa domanda.
 

Un sentito grazie a queste professioniste che hanno deciso di condividere la propria storia. Oggi, in IBSA Italy, il 47% del nostro team è composto da donne, e la divisione di Ricerca & Sviluppo è composta dal 70% da professioniste. Un motivo di orgoglio per l’azienda, ma anche un motore di crescita straordinario grazie alla professionalità, alla dedizione e all’innovazione che ogni giorno portano nel loro lavoro.